MECHTILDE THALLER DI MONACO (1868 - 1919)

Carmine Alvino

Mechthild Thaller (Ancilla) di Monaco:

(30 marzo del 1868  -  30 novembre del 1919)

Mechthild Schönwerth aderì al gruppo di preghiera del Beato Grignon de Monfort, ricevendo il nome di Madalena della Croce. E spesso nei suoi scritti si identifica con questo nome, mentre altre volte si firma semplicemente come “Ancilla”, nome che le fu attribuito dalla sua guida sirituale, padre Johannes Fisher, spiegandole che lei doveva essere una vera serva del Signore. Tra i suoi doni, ebbe quello di poter vedere gli Angeli, tra cui anche i suoi custodi, e per tale capacità riuscì bene a descrivere il mondo angelico nelle sua costituzione gerarchica. Ella disse in una testimonianza drammatica: “..In questo momento il diavolo sta lavorando segretamente per raggiungere le anime… Si sta impegnando ad allentare il morale e la fede dei futuri sacerdoti. Contesterà l’esistenza degli Angeli e considererà la venerazione della Santissima Vergine un sentimentalismo, e tratterà il suo concepimento immacolato come una convinzione esagerata ed isterica; il dogma del concepimento immacolato sarà chiamato divinizzazione della Madre di Dio. Si alzeranno persino docenti e professori che parleranno di una esagerazione nella venerazione di Maria e dei Santi e solleciteranno i fedeli di rivolgersi direttamente a Dio e di non perdersi nella infantile e stupida venerazione dei santi nelle loro preghiere”. Metilde parla nei suoi scritti, anche dei Sette Arcangeli. Spiega la stigmatizzata: “la beatitudine nei cieli è identica per l’interno mondo degli Angeli, perché la beatitudine di ogni Angelo è perfetta. La conoscenza di Dio, però, non è uguale per tutte le singole gerarchie, perché ad ognuna di esse corrisponde un diverso gredo di conoscenza.Rispetto agli altri Angeli, San Michele e San Gabriele hanno la maggiore conoscenza di Dio. I Serafini vi sono tanto immersi che s’infiammano e ardono d’amore per Dio” ed più specificamente: “la venerazione degli Arcangeli dà molta consolazione e coraggio. Ache gli arcangeli sono suddivisi in vari ordini; pure il colore delle loro vesti è diverso tra loro. Dal loro coro provengono i sette spiriti beati che stanno davanti al trono di Dio, sempre pronti a proclamare gli ordini dell’Altissimo”.  

Tra gli Arcangeli Metilde inserisce San Michele, “ E' il più vicino al Padre Eterno e armato come i Greci. E' di una bellezza solenne. tutti gli Angeli appartenenti al suo ordine vestono la stessa armatura. Questi angeli assistono i martiri nelle loro sofferenze e tutti i perseguitati per l'amore di Dio. In quei momenti , il Dio misericordioso manda, tramite San Michele, un arcangelo armato n aiuto all'angelo custode dell'uomo oppresso ” , San Gabriele, " il messaggero speciale dello Spirito Santo, che per meriti è “sullo stesso piano di San Michele” e San Raffaele , il patrono dei Confessori e di chi si Confessa. Mentre San Gabriele tiene il giglio e San Michele lo scudo e la spada, San Raffaele, che porta una veste trattenuta da una cintura tiene nella destra un bastone simile ad uno scettro.  La devozione degli Arcangeli Machtilde correttamente individua i Sette Spiriti, ma sembra collocarli iin basso, nell'ultima Gerarchia, nonostante dica espressamente che essi sono i più vicini al Padre Eterno.