BELIAR ARCIDEMONE CUSTODE DI SAN NICOLA DA TOLENTINO

Studi, ricerche e approfondimenti

Avv. Carmine Alvino


BELIAR  ARCIDEMONE PUNGOLO DI SAN NICOLA DA TOLENTINO

Beliar (o Belial) è un demone neotestamentario dello stesso rango di Baal, indicato da San Paolo in  2 Corinzi 6:15: «Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? [Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli?» ,

nonchè una potente figura mitologica demoniaca dell'Antico Testamento e, in genere, di tutta la antica tradizione giudaica.  

In un testo apocrifo dell'Antico Testamento, chiamato l'Ascensione di Isaia, il suo nome riappare: «...E Manasse deviò il suo cuore per servire Beli'ar, l'angelo di illegalità, che è il principe di questo mondo, Beli'ar, il cui nome è Matanbuchus.»

Di Beliar vi sono numerose testimonianze nel libro dei Giubilei e dei 12 Patriarchi. 

Nei Giubilei, al capitolo I si dice: «Si innalzi, o Dio, sul Tuo popolo, la Tua misericordia e crea in esso uno spirito retto e non abbia lo Spirito di Beliar su di esso il potere di accusarlo innanzi a Te e di deviarlo, con la frode, da tutte le vie della giustizia sì che si perda da davanti al tuo cospetto» [ Giubilei 1,19]  e « E fin da adesso io ti dico che i figli di Israele verranno meno a questo patto e che i loro figli non saranno, secondo tutta questa legge, circoncisi perché, per quanto riguarda la carne della loro circoncisione, essi ometteranno (lett.: saranno omittenti) la circoncisione dei loro figli e tutti loro, figli di Belehor (Beliar) , lasceranno i loro figli così come sono nati, senza circoncisione» [ Giubilei 15,33] .

Nel testo dell' Apocrifo  "Testamento dei 12 Patriarchi"  si dice: « Molti infatti porta a rovina l'impudicizia. Sia uno vecchio o nobile, sia ricco o povero, sempre si attira addosso l'onta di fronte agli uomini e a Beliar...Per questo il Dio dei nostri padri lo protesse da ogni mala morte nascosta. Se infatti l'impudicizia non domina la vostra mente, nemmeno Beliar può aver dominio su di voi [cap 4,7-9] ;   Infatti i contatti continui, anche se non si commette empietà, tuttavia sono per loro una malattia inguaribile e per noi si risolvono nella infamia eterna di Beliar [cap 6,3];  Guardatevi, dunque, dall'impudicizia, perché l'impudicizia é madre dei mali separandoci da Dio e avvicinandoci a Beliar [cap 5,3]  ; Beliar sarà legato da lui che darà ai suoi figli il potere di calpestare gli spiriti maligni. [ cap 18,12] ; ] E ora, figlioli miei, avete ascoltato tutto. Scegliete per voi o la luce o la tenebra, la Legge del Signore o le opere di Beliar" [ 19,1 ].

E' ricordato infine nel secondo capitolo di Leggende degli Ebrei capitolo 2,2 43-44-84-28 (citati in ordine sparso) : « "Sappiate, figli miei, che negli ultimi tempi i vostri figli abbandoneranno i sentieri della probità e saranno governati dall'avidità. Abbandoneranno la rettitudine e praticheranno il mestiere, si allontaneranno dai comandi del Signore e seguiranno Beliar, loro rinunceranno all'agricoltura e perseguiranno i loro piani malvagi, saranno dispersi tra le nazioni e serviranno i loro nemici. Dillo ai tuoi figli, così che, se peccano, si pentano rapidamente e tornino al Signore, perché Egli è misericordioso e li porterà fuori per riportarli nel loro paese..."Ho centoventidue anni e non riesco a discernere alcun peccato in me stesso. Salvo mia moglie, non ho conosciuto nessuna donna. Non ero colpevole di mancanza di castità per aver alzato gli occhi. Non bevevo vino, che Potevo non essere sviato, non desideravo ciò che apparteneva al mio vicino, l'astuzia non aveva posto nel mio cuore, le bugie non mi passavano dalle labbra. Sospirai insieme a tutto ciò che era pesante e ai poveri pane. Ho amato il Signore con tutte le mie forze, e ho amato anche il genere umano. Fate lo stesso, figli miei, e tutti gli spiriti di Beliar fuggiranno da voi, nessuna azione compiuta dai malvagi avrà potere su di voi, e lo farete sconfiggi tutte le bestie selvagge, perché hai con te il Signore del cielo "...."Figli miei, avete osservato la misericordia dell'uomo buono? Imitatela con pura intenzione, affinché anche voi possiate portare corone di gloria. Un uomo buono non ha occhio invidioso, ha misericordia con tutti, anche con i peccatori, sebbene i loro disegni malvagi siano diretti contro di lui, e con le sue buone azioni egli vince il male, poiché è stato ordinato da Dio. Se fai il bene, gli spiriti impuri si allontaneranno da te, e anche le bestie selvagge ti temeranno . L'inclinazione di un uomo buono non sta nel potere dello spirito tentatore Behar, poiché l'angelo della pace guida la sua anima. Fuggi davanti alla malizia di Beliar, la cui spada è sguainata per uccidere tutti coloro che gli pagano obbedienza, e la sua spada è la madre di sette mali, spargimento di sangue, corruzione, errore, schiavitù, fame, panico e devastazione. Pertanto Dio ha consegnato Caino a sette punizioni. Una volta in cento anni il Signore ha portato un castigo su di lui. Le sue afflizioni iniziarono quando aveva duecento anni, e nel suo novecentesimo anno fu distrutto da t diluvia, per aver ucciso il suo giusto fratello Abele. E quelli che sono simili a Caino saranno castigati per sempre con le stesse punizioni delle sue...Allora Levi ammonì i suoi figli a camminare nelle vie del Signore e a temerlo con tutto il cuore, e disse loro ciò che aveva imparato dagli scritti di Enoc, che i suoi discendenti avrebbero peccato contro il Signore nei tempi a venire, e avrebbero subito la punizione divina per la loro trasgressione, e poi Dio avrebbe suscitato un nuovo sacerdote, al quale sarebbero state rivelate tutte le parole del Signore. Le sue ultime parole furono: "E ora, figli miei, avete sentito tutto quello che ho da dire. Scegliete, ora, la luce o le tenebre, la legge del Signore o le opere di Beliar". E i suoi figli risposero: "Davanti al Signore cammineremo secondo la sua legge". Allora Levi disse: "Il Signore è testimone e gli angeli sono testimoni, io sono testimone e voi siete testimoni, riguardo alla parola della vostra bocca". E i suoi figli risposero: "Siamo testimoni".

CUSTODE DI SAN NICOLA DA TOLENTINO

Dal punto di vista mistico è singolare che proprio Beliar, per queste fonti alter ego di Satana sia stato indicato nella agiografia di San Nicola da Tolentino come suo "demone custode".  Tale circostanza è narrata proprio nel principale sito del Santo :

http://www.cassiciaco.it/navigazione/monachesimo/agiografia/santi/nicola...

VITA DI  NICOLA DA TOLENTINO di Pietro da Monterubbiano O.S.A. Capitolo III Dove si narra la straordinaria astinenza del santo; l'ascesi a cui sottopose il proprio corpo e le sue miracolose guarigioni; le tentazioni superate e il combattimento sostenuto con i demoni.

  • 26. Un'altra volta mentre Nicola si cuciva una tunica, il nemico del genere umano gli sottrasse una parte di quella tunica [36]. Il sant'uomo volendo ricongiungere quella all'altra parte e non trovandola, la cercava e ricercava, e non riuscendo a trovarla, diceva: "Santo Dio, ma chi può prendersi gioco di me così ? Davvero costui non è degno di essere nominato!". Subito il diavolo rispose alle parole del santo, dicendo: "E' vero, ti ho ingannato e ti ingannerò ancora! ma in modo diverso da quello che ho adottato finora, dato che così non sono riuscito a superarti". E il sant'uomo: "Chi sei?"; e quello: "Sono Belial, assegnato al tormento della tua santità". E il santo "Se il Signore è il mio aiuto, non temerò ciò che può farmi l'uomo" [37].
  • 27. Una volta di notte, non volendo trascurare la consueta orazione, non essendo ancora aperto l'oratorio, dato che il sant'uomo anticipava l'ora del Mattutino, e volendo entrare nel refettorio dove era dipinta un'immagine del crocifisso sulla porta, fu spinto e gettato a terra da Belial con tanta forza che appena gli rimase il respiro. Tuttavia si fece forza e nel nome del Crocifisso si rialzò; volendo andare a pregare fu colpito e di nuovo piegato a terra. Infine si sforzò di tornare in dietro ma era sbattuto contro ogni angolo che incontrava, con violenza. Grazie a Dio, si sentì il rumore dei demoni che combattevano col santo: i frati svegliati accorsero presso il beato Nicola e lo sollevarono da terra. Lo portarono al povero letto, incapace di stare in piedi. Qui subito confortato da Cristo, pur sostenendosi con l'aiuto di un bastone, compiendo le consuete orazioni, rese grazie e lodò Cristo salvatore.

La stessa fonte, un po diversa, forse per l'imbarazzo dettato dalla presenza di un demone custode di un Santo ci viene dal sito: 

http://www.carloacutis.net/AngeliDemoni/angeli/ANGES-W-Tolentino.html?n=...

ove nel tracciare ancora una volta una breve pagina agiografica di San Nicola si dice quanto segue:

  • « Il Signore permette che San Nicola sia provato anche per mezzo dei demoni, tra i quali uno di nome Belial. Una volta, il demonio ruba un pezzo di stoffa di una tonaca appartenuta al Santo, il quale la cerca inutilmente. Mentre continua a cercare, dice tra sé: «Santo Dio, chi ha potuto prendersi gioco di me? Certamente è stato colui che non è degno di essere nominato». Infatti, il demonio risponde: «Hai indovinato. Sono stato io a farti lo scherzo e altri te ne farò; ma poiché con questi sistemi non riesco a nulla, cambierò metodo». Il santo, allora, gli chiede: « Ma tu chi sei?». Il demonio gli risponde: «Io sono Belial, incaricato di essere un pungolo per la tua santità». San Nicola invoca Dio: «Il Signore è il mio aiuto, non temo ciò che può farmi l’uomo».