ASTAROT - ASTARTE DEMONE O DEMONESSA ?

Studi, ricerche e approfondimenti

Avv. Carmine Alvino


ASTAROT - ASTARTE DEMONE O DEMONESSA ?

Nel Vecchio Testamento si nomina una divinità femminile chiamata Astarte e quindi molto simile.

Secondo il libro dei Giudici 2,11-14 : «Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal; abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e seguirono altri dei di quei popoli che avevano intorno: si prostrarono davanti a loro e provocarono il Signore, abbandonarono il Signore e servirono Baal e Astarte. Allora si accese l'ira del Signore contro Israele e li mise in mano a razziatori, che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno ed essi non potevano più tener testa ai nemici».

Si trova nominata poi in moltissime altre fonti vetero - testamentarie. 

Ad esempio in Samuele 1 - Capitolo 31 , durante la narrazione della morte di Re Saul  per mano dei Filistei dove si dice: «l giorno dopo, quando i Filistei vennero per depredare i cadaveri, trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Gelboe. Essi tagliarono la testa di lui, lo spogliarono dell'armatura e inviarono queste cose nel paese dei Filistei, girando dovunque per dare il felice annunzio ai templi dei loro idoli e a tutto il popolo. Posero poi le sue armi nel tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di Beisan».

In 1Re 11:5,33, è citata nel capitolo riguardante le mogli di Salomome: « Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l'attirarono verso dei stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo padre. Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. Salomone commise quanto è male agli occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre» e l'episodio è ricordato in 2Re 23:13 quando: « Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane».

Per gli antichi Ebrei, i quali erano circondati dai Caananei, essa era una divinità abominevole e la rappresentazione dell'idolo maligno nettamente in contrasto con Dio. Si legge nel Deuteronomio: "Non pianterai alcun idolo d’Astarte, di qualsivoglia specie di legno, allato all’altare che edificherai all’Eterno, ch’è il tuo Dio!" Deuteronomio 16:21.

Si ripete nel libro dei  1 Re 32-34, che l'adorazione di Astarte è forse la cosa più invisa a diso anche rispetto al solo e molto odiato Baal cui spesso è associata: «   A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele.  Ciò avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è prostrato davanti ad Astàrte dea di quelli di Sidòne, a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non ha seguito le mie vie compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i miei comandi e i miei decreti, come aveva fatto Davide suo padre». Tale circostanza farà sì che addirittura il regno di Israele venga ridotto fino a costituire quasi un nocciolo di pochissime persone non contaminate.

Questa divinità, veniva chiamata anche con un termine particolare, che oggi si è soliti rivolgere alla Madre di Dio ovvero "Regina del Cielo". Singolare quello che si legge in Geremia 7,17 -19  : «Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni ad altri dei per offendermi. Ma forse costoro offendono me - oracolo del Signore - o non piuttosto se stessi a loro vergogna?». Pertanto, dice il Signore Dio: «Ecco il mio furore, la mia ira si riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui frutti della terra e brucerà senza estinguersi». Questo culto scatenò l'ira del Profeta Geremia , perchè gli Israeliti gli opponevano che «Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo gia fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; [18]ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame». E le donne aggiunsero: «Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?».

Il nome Astarte o Ashtoret compare spesso nell'Antico Testamento.

La differenza di pronuncia nell'ebraico biblico (‘Aštōret invece di ‘Ašteret) deriverebbe dalla sostituzione delle vocali del nome della divinità fenicia con quelle del termine bōshet ("vergogna").[senza fonte] A volte, come in Giudici 10, 6, si incontra la forma plurale ‘Aštērōt, termine indicante probabilmente divinità femminili di origine straniera, come i "Ba‘alim" per Baal.

Secondo  il Dizionario Klein,  Astarte è il nome di  una dea fenicia, omonima di Ishtar. 

LA FORMA PLURALE STORPIATA O UN PLURALE DI ECCELLENZA - Se andiamo a prendere Giudici 2,11-14, Astarte ha diverse difficoltà di pronuncia. L'ebraico "ašətārwōṯ:"  corrisponde al greco Ἀστάρταις , da cui esce fuori il latino Astaroth e l'Italiano Astarte. Per dirimere definitivamente la questione la Bibbia di Re Giacomo 2,11-13 che traduce il passo : And they forsook the LORD, and served Baal  and Ashtaroth. E' dunque di lapalissiana evidenza che Astaroth non è che la storpiatura o la variazione linguistica di Astarte.  Tralaltro, volendo a forza cercare di individuare un significato separato di Astaroth da Astarte,  vi è da dire che in ebraico mentre il plurale dei sostantivi maschili termina quasi sempre in –im (come Sarim, plurale di Sar, principe)  il plurale dei sostantivi femminili termina di solito in -ot, e non è un caso che Tselot è il plurale Tselà (costola)  o susòt è il plurale di Susim (Cavallo).Può accadere che alcuni sostantivi femminili presentino il plurale con la terminazione dei maschili, come il femminile shanàh, “anno”, che al plurale fa shanìym e allo stesso modo, alcuni sostantivi maschili presentano il plurale con la terminazione del femminile, come “padre”: av che al plurale fa avòt. Non mancano poi i sostantivi che presentano ambedue le terminazioni, assumendo in tali casi sfumature diverse.Infine, ci sono in ebraico alcuni sostantivi di uso molto frequente che troviamo solo al plurale. Vi è poi da dire che alcuni mostri biblici sono indicati al plurale come Behemot  probabilmente la forma plurale dell'ebraico בהמה (bəhēmāh - animale). Nel caso di specie Astaroth potrebbe quindi costituire un esempio di "pluralis excellentiae", un'usanza ebraica di esprimere la grandezza di qualcosa pluralizzandone il nome. Indicherebbe, dunque, che il Astaroth si distingua da tutte le Astarti per potenza e forza. In 1 Samuele 7,3-4 è tradotto al plurale e non al singolare cioè come Astaroth, dalla versione CEI 2008 : «Allora Samuele si rivolse a tutta la casa d'Israele dicendo: «Se è proprio di tutto cuore che voi tornate al Signore, eliminate da voi tutti gli dei stranieri e le Astàrti». Sembrerebbe dunque che nella forma plurale Ashtaroth ( forse in riferimento alla presenza di più statuette di Ashtoreth) essa  fu direttamente traslitterata nelle prime versioni della Bibbia in greco antico e in latino, perdendo forse l'accezione femminile e plurale dell'originale in ebraico e divenendo un maschile singolare.
COME LUOGO ORIGINARIO DEI NEPHILIM - DI STIRPE REPHAIM (COLORO CHE INDEBOLISCONO IL CUORE CON UN SOLO SGUARDO) - Per capire qualcosa in più forse dobbiamo risalire alle versioni plurali del termine che indicano un luogo.   In Giosuè 9,10 infatti gli abitanti di Gàbaon rispondono astutamente a Giosuè : « ... abbiamo udito della sua fama, di quanto ha fatto in Egitto, di quanto ha fatto ai due re degli Amorrei, che erano oltre il Giordano, a Sicon, re di Chesbon, e ad Og, re di Basan, che era ad Astarot». Al capitolo 12,4 e ss del medesimo libro però si osserva che: « Inoltre Og, re di Basan, proveniente da un residuo di Refaim, che abitava in Astarot e in Edrei, dominava le montagne dell'Ermon e Salca e tutto Basan sino al confine dei Ghesuriti e dei Maacatiti, inoltre metà di Gàlaad sino al confine di Sicon re di Chesbon». Se pensiamo che i Rephaim, sono il residuo dell'antica popolazione dei Niphilim cioè degli accoppiamenti tra Angeli e/o Discendenti di Set, con le donne Cainite, forse si riesce a capirel'origine ancestrale di questo termine, risalente, ancora ad una volta agli Angeli di seconda caduta.
UN ARCIDEMONE IN AMBIENTE CRISTIANO CONGIURATO DA PADRE AMORTH NEGLI ESORCISMI  - Vi è da dire che in ambiete cristiano, come ci tramanda San Bernardo nel suo sermone 23° sul Qui Habitat, tra i demoni o arcidiavoli vi è come : «settimo astaroth principe dell’accidia o pigrizia». Per il noto Padre Amorth, famoso esorcista, Astaroth, è un Arcidemone e principe dell'Inferno o duca dell'Inferno. Secondo altre opere, cinquecentesche si tratterebbe di un angelo caduto,  al comando di 40 legioni dei demoni. Questa identificazione non pare portare ad un sostrato conoscitivo omologo in ambito ebraico.